venerdì 22 febbraio 2008

Valzer finale per un killer


Francis Ng è T, un sicario molto efficiente di Singapore, una specie di Mr Goodkat asiatico potremmo dire, che riceve i suoi incarichi tramite delle buste rosse imbucate in una apposita cassetta. Non è né un sanguinario né un uomo arido, e le sue amicizie e corrispondenze sono alquanto inusuali per un uomo nella sua posizione. Saranno proprio questi affetti che maturando in qualcosa di più profondo lo spingeranno ad infrangere le regole della sua professione innescando una spirale di omicidi e sangue.
Ho sempre ritenuto di essere una persona comprensiva, ho apprezzato numerosi film di Quentin Tarantino le cui trame e i fili logici dietro di esse erano piuttosto contorti o articolati. Valzer finale per un killer lascia però l'amaro in bocca: una trama scontata che appare però giù confusa mentre si assiste al succedersi degli eventi e diventa ancora peggio all'ultima scena.

IN CONCLUSIONE
Mi aspettavo ben di meglio da questo titolo. Gli scontri sono mediocri per un film del genere e il mio parere sulla trama (scontata) è già più che chiaro se avete letto quanto sopra. La presenza di Harvey Keitel, molto marcata nel titolo risulta essere più che altro uno specchietto per attirare pubblico viste le sue brevissime apparizioni nel film. Globalmente ne sconsiglio la visione.

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