venerdì 22 febbraio 2008

Il signore di Troia

Devo essere onesto: questo romanzo è stato una vera riscoperta. Per quanto io sia un profondo amatore del fantastico in genere l'epica classica non mi ha mai appassionato, forse anche per il formato troppo scolastico con cui ci veniva propinata o, anche se non vorrei formulare accuse ingiuste, per lo scarso amore del soggetto che parevano avere i miei stessi insegnanti.
Col primo romanzo di quella che promette di essere una trilogia davvero interessante David Gemmell getta le basi di una sua ricostruzione della guerra di troia e degli eventi ad essa antecedenti. L'autore non è nuovo ad opere del genere, come il Leone di Macedonia e il Principe Nero, ma basta leggere appena una cinquantina di pagine del Signore di Troia per capire che siamo davanti al miglior David Gemmell dei primi romanzi sui Drenai e a una narrazione che è un perfetto succedersi di eventi che paiono concatenarsi come gli ingranaggi di una macchina mossi dal caso o dai personaggi, altro punto di forza del romanzo. Dipinti con colori forti, credebili e reali quanto persone vive che amano, odiano, osano, infrangono le regole, bramano il potere. Andromaca, l'astuto Odisseo, Agamennone, Priamo, Ecuba, la piccola Cassandra nonché il prode Elicaone/Enea sono tutti personaggi del mito e di Gemmell insieme in questo romanzo. Questi due aspetti si fondono e il risultato come ho già accennato è davvero ottimo.
Non mi sento di dover aggiungere altro, e riterrei quasi offensivo cercare di riassumere in poche righe la trama di una tale opera che tra l'altro è di quasi cinquecento pagine.

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