sabato 22 marzo 2008

Resident Evil: Extinction

Si, lo so, è un tema trito e ritrito in mille film diversi, ma che volete farci.
La civiltà umana è stata quasi spazzata via dal virus-T della Umbrella Corporation, che ha trasformato la quasi totalità della popolazione mondiale in non-morti assetati di carne umana. Queste simpatiche creature sono attratte dai, pochi, vivi ancora vivi e questi sono costretti a spostarsi continuamente o a vivere in bunker sotterranei.

Naturalmente, nemmeno a dirlo, tra questi c'è Alice, l'ex-arma biologica dell'Umbrella Corporation e ex-sorvegliante dell'Alveare di Raccoon City da cui il virus T ha iniziato la sua diffusione planetaria.
In questo terzo film ci viene presentato anche una nuova figura antagonista: Albert Wesker, il boss dell'Umbrella, che da un bunker sotterraneo della sede giapponese della corporazione dirige le operazioni del Dottor Isaacs che, tramite esperimenti sui non morti e su cloni di Alice, sta tentando di trovare una cura o quantomeno una soluzione all'attuale disastro.

Ma Alice e i leader della Umbrella non sono i soli sopravvissuti: un convoglio di automezzi, comandato da Claire Redfield e in cui sono anche Carlos Olivera e L.J. che già abbiamo visto nel secondo film della serie.
Diviso tra scene che paiono venire da Mad Max o addirittura palesemente ispirate a film di Hitchcock e altre abbinate al vecchio ormai classico non morto che attacca di sorpresa la trama pare spesso sgretolarsi dietro l'assoluta mancanza di obiettivi chiari che i protagonisti devono perseguire.





IN CONCLUSIONE
Resident Evil: Extinction è deludente. Se il desiderio del regista era quello di ricreare un film al livello di Mad Max, si può affermare per certo che è miseramente fallito. Incongruenze ciclopiche infestano la trama e, sembrerà quasi paradossale doverlo scrivere, la parte più credibile del film è quella che si svolge nei bunker della Umbrella. Se il secondo titolo di questa serie puntava su un concentrato di azione per soddisfare lo spettatore qui anche questa latita rendendo la pellicola piatta e quasi noiosa a tratti. Vista la base messa a disposizione dai due precedenti si poteva fare di certo molto di meglio. Personalmente dubito che il pur molto aperto finale potrà dar adito ad un quarto episodio.

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